No Memory Without Loss 2023

Arcangelo Sassolino
olio, acciaio, sistema elettrico; 330 x 330 x 40 cm
Courtesy Arcangelo Sassolino

Un olio industriale ad alta viscosità aderisce alla superficie del disco in precario equilibrio. Se la rotazione si arresta, la composizione collassa. Il moto circolare può solo rallentare la caduta, un tentativo di posticipare l’inevitabile, destinato comunque al fallimento. Le gocce che colano a terra sono la perdita che l’opera deve accettare per poter esistere.

Il disco è un organismo che deve essere ricaricato, riportandovi l’olio colato al suolo. Da un lato è soggetto all’implacabilità del divenire, che conduce alla consumazione della sostanza. Dall’altro resiste alla caduta, a ciò che deve necessariamente accadere.

È una sinfonia ipnotica tra stati opposti retta dalla tensione tra forza di gravità e movimento. Rinuncia al conforto di una immagine fissa in favore della fluidità del mutare continuo, una dinamica che è quella della vita stessa.

Biografia di Arcangelo Sassolino

Arcangelo Sassolino (1967) è nato e vive a Vicenza. Il lavoro di Sassolino prende vita dalla compenetrazione tra arte e fisica. Il suo interesse per la meccanica e per la tecnologia apre a nuove possibilità di configurazione della scultura. Velocità, pressione, gravità, accelerazione, calore costituiscono le basi della sua ricerca sempre protesa a sondare il limite ultimo di resistenza. I lavori consistono solitamente in congegni che generano performances inorganiche. I materiali (spesso di natura industriale) si animano, si consumano, vivono di contrasti, di forze e di conflitti intrinseci, contemplano il rischio del collasso quale parte fondamentale dell’esperienza. Attraverso differenti stati della materia, le opere di Sassolino manifestano uno stato di tensione, sospensione, imprevedibilità, pericolo e sempre possibile fallimento: aspetti altrettanto ineludibili della condizione umana.

«Concepisco la scultura come un lavoro sull’instabilità, sulla dissipazione, sui momenti di rottura e transizione. Mi interessa, soprattutto, catturare l’istante in cui qualcosa sta diventando altro da quello che è. Penso alla scultura non come ad un presente statico, ma piuttosto come ad un flusso di tempo, del suo essere incessante, ineluttabile e imprevedibile mutamento proprio come la vita stessa».

Esposizioni

Arcangelo Sassolino ha tenuto mostre personali presso Arte Sella, Borgo Valsugana, Trento; Contemporary Art Museum, St. Louis; Frankfurter Kunstverein, Frankfurt; Palais de Tokyo, Paris; Museo MACRO, Roma; Z33 House for Contemporary Art, Hasselt; Académie de France - Villa Medici, Roma. In gallerie d’arte presso Galleria dello Scudo, Verona; Galleria Continua, San Gimignano/Parigi; Repetto Gallery, Londra. I suoi lavori sono stati esposti presso la 59. Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia, Padiglione Malta; Fondation Carmignac, Île de Porquerolles; Spazi Capaci, Palermo; Kunstmuseum Bonn, Bonn; 17. Mostra Internazionale di Architettura, La Biennale di Venezia; Grand Palais, Paris; Kunstverein Hannover, Hannover; Broad Art Museum, East Lansing; Palazzo Ducale, Venezia; Fundación Pablo Atchugarry, Punta del Este; Le Centquatre-Paris, Paris; CCC Strozzina, Firenze; Museo MART, Rovereto; Art and The City, Zürich; Swiss Institute, New York; Tinguely Museum, Basel; Collezione Peggy Guggenheim, Venezia; Dunkers Kulturhus, Helsingborg; FRAC Museum Regional, Reims; ZKM, Karlsruhe; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia.